giovedì 13 febbraio 2014

Come si insegna la creatività ai bambini?

Fonte: www.pinterest.com

E' da sola... talvolta capita che la BimbaGrande con i suoi 4 anni e mezzo quando comincia a giocare da sola è così assorta nei suoi pensieri e nei suoi gesti che anche a chiamarla non risponde.. “Cosa le passa per la testa mentre è immersa nei giochi della sua solitudine?!…E’ giusto lasciarla tutta solo in questo strano mondo?!” Mi chiedo guardandola...
Credo che per i nostri bambini non ci sia niente di più serio e coinvolgente del gioco... il bambino è l'artista del suo gioco in cui trasforma e reinventa la sua realtà, già da tre ani la rappresenta in modo simbolico, creandosi un modo immaginario fatto di sogni, desideri e fantasticherie ed in cui le emozione e le paure sono nascoste.
Ma è da queste esperienze che nasce la creatività, che non è la stravaganza, ma la capacità fondamentale di capire che cosa accade intorno a noi ed accogliere le novità, affrontare le esperienze e le sfide della vita.

Per questo, è fondamentale stimolare i bambini già da piccoli se vogliamo che da grandi possano essere capaci di produrre molte idee, di accettare i propri errori, di essere più consapevoli dei problemi, avere una buona abilità analitica e sintetica, avere elasticità di pensiero e saper meglio centrare le questioni.
Infatti, una persona creativa è curiosa, sognatrice, tenace, riesce a gestire meglio la paura di sbagliare, è più determinata a raggiungere i suoi obiettivi ed è più preparata ad esperimere le sue abilità...
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Quindi la domanda che nasce è “come si fa ad educare alla creatività?”
La psicologia viene in nostro aiuto definendo che nonostante ci sia un sostanziale ignoranza sulla natura del talento creativo, è stato riconosciuto che alcune condizioni ambientali possono scoraggiarlo o, al contrario, favorirlo (L.L. Thurstone). Infatti considerando che la creatività può essere intesa come:
  • Un atteggiamento ossia una particolare modalità di rapportarsi alla realtà esterna e iteriore e di interagire con essa. Infatti, l'atteggiamento creativo è descritto come apertura verso l'esperienza, accettazione del rischio, spririto di avventura, predilezione per la complessità.
  • Una potenzialità dell'individuo in cui il pensiero è caratterizzato da fluidità, flessibilità e originalità.
  • Secondo alcune ricerche recenti (Antonietti A. e Pizzingrili P. 2009) è anche una sequenza di processi a cui è fondamentale l'addestramento, infatti la soluzione creativa ad un problema risiede nel considerare il problema stesso da un differente punto di vista, in modo che possano emergere nuove relazioni.
Rispetto al passato, in cui la creatività era vista anche come una marginalità sociale (i creativi erano quelli “strani” a margini, artisti stravaganti, poeti...), attualmente si rivaluta la funzione positiva ed adattiva della creatività riletta come la possibilità di ogni persona di maturare uno sviluppo integrale delle proprie potenzialità per  garantirsi un maggior successo in una varietà di situazioni.

Stimolare la creatività può essere realizzato attraverso programmi didattici specifici che possono essere attuati per lo più in contesti scolastici (vedi il P.S.C.I. – Piano di Sviluppo della Creatività Infantile), in cui sono definite procedure specifiche ed esercizi volti a stimolare attitudini e stili di pensiero normalmente poco usate. Inoltre I programmi sono realizzati da personale specificatamente addestrato, in grado di incoraggiare la libera espessione, la sponateità e l'iniziativa personale, in modo da sollecitare l'autonomia del bambino.
Questo tipo di attività diventa difficile da realizzare da un povero genitore che certo non può seguire un programma del genere, ma questo non è l'unico modo! Infatti, partendo da questa consapevolezza e soprattutto dall'osservare i giochi dei nostri bambini, possiamo aiutarli ad essere creativi lasciandoli sperimentare, senza disperarsi se si sporcano con la terra o si bagnano.... ovviamente creando le condizioni affinchè questo non diventi un problema per loro stessi o per la casa... se vuol fare la pista da sci con il rotolo di carta igienica per le scale o se apre l'acqua del bidet per vedere l'acqua che cade, facciamo in modo che non rincarti tutta la casa o la inondi.. quindi come primo passo servono solo vestiti comodi e qualche lavatrice in più!
Poi, qualche compromesso ci può aiutare, con gli anni che ci distanziano dalla loro età ci possiamo giocare dando loro delle alternative: invece di fermarli subito con un “no” quando vuole travasare un secchio d'acqua sul parquet, possiamo proporre l'alternativa “Ti va di travasare in una pentolina la pasta o i pop corn?”, oppure se non vogliamo limitarlo stiamo insieme in bagno, magari dentro la doccia, in modo che l'acqua non scorra a fiumi dentro casa!

Rimanendo in questo ambito, mi ha colpito moltissimo un'indagine in cui si “misurava” la creatività (indice di elaborazione creativa) delle diverse generazioni ed in cui è stato rilevato che quella dei nostri bambini è considerevolmente ridotta rispetto a quella dei loro nonni: i bambini di oggi secondo la ricerca di Peter Gray hanno perso la capacità di esprimere la propria emotività, hanno minore immaginazione e umorismo.
Sembra che i bambini di oggi siano molto meno creativi e la causa probabilmente è complessa e variegata, ma può essere rintracciata principalmente in due elementi:
  1. Innegabile il coinvolgimento degli adulti... pensando di farli del bene impediamo loro di annoiarsi, di giocare da soli senza la presenza degli adulti... nelle feste dei bambini c'è sempre un animatore, I gonfiabili, un'attività proposta per gli invitati.
  2. I loro nonni non avevano giocattoli, quindi dovevano inventarli... un bastone diventava una spada, una granata una macchina volante, il fango delle deliziose tortine... I miei bambini hanno un armadio pieno di giochi... se il Piccoletto vuole una spada basta apra l'armadio, se la BimbaGrande vuole fare i dolcetti per le sue bamboli ha la macchina per le caramelle...
Quindi come uscire da questa situazione e regalare ai nostri bambini la creatività?
C'è un post di Alicia Bayer scritto diversi anni fa e tradotto da poco in italiano (che potete trovare qui) in cui la giornalista con un grido appassionato afferma che spesso le mamme sono più attente alla competività, alla superiorità impegnandoli senza tregua  in attività sportive, scolastiche ecc. piuttosto che attente a lasciare ai bambini spazio per l'ozio e il gioco libero.
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Quindi seguendo le indicazioni del post, in realtà dovremmo “impegnarci meno” nell'organizzare le giornate dei bambini e lasciarli crescere più liberi e spontanei, seguendo i loro tempi, lasciandoli giocare all'aperto, offrendo loro gioco meno strutturati.
Tutto questo potrà risultare molto più proficuo se riusciamo anche a farli sentire più sostenuti nelle esperienze che fanno e valorizzati per i risultati che raggiungono, sia che facciano un areoplanino con la carta, sia che costruiscano una nave in miniatura dentro la bottiglia in due nanosecondi... ancora meglio se facessimo queste attività insieme.. seguendoli invece di guidarli…. Basterebbero solo 30 minuti al giorno per aiutarlo a diventare una persona curiosa e libera!

  
Per approfondire:
Antonietti A. e Pizzingrilli P. (2009) Come sviluppare la creatività nei bambini: le indicazioni di un programma di ricerca. Synergies Europe n. 4 pp. 151-166.

Vegetti Finzi S. e Battistin A.M. (2010) A piccoli passi. Mondadori. Milano


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