venerdì 7 febbraio 2014

C'è un modo diverso di coccolare I figli e di esperimere la tenerezza se sono maschi o femmine?


Con un Piccoletto e una BimbaGrande in casa, mi sono comunciata a chiedere se ci fossero differenze nella costruzione del nostro rapporto solo per il fatto di essere maschi e fammine, oppure se fossero legate all'età o ad altri fattori.
Ho pensato di affrontare questo argomento, perchè spesso sono le differenze nel rapporto con I figli sono le Innominate, ma, inutile nascondersi ma ci sono.
Questo non vuol dire che le differenze siano nella “quantità” di affetto o attenzioni, ma a livello qualitativo.
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Prima ancora di diventare mamma, ho sempre pensato che avrei voluto costruire con I miei bambini un rapporto Autentico, fatto di vicinanza emotiva, supporto, gioco, condivisione di esperienze... questi erano I fiocchini e cuoricini che pensavo prima... ossia quando “Ero una brava mamma prima di avere figli”, e quando I marmocchietti sono arrivati, ho dovuto rivedere un po' le vere possibilità di un rapporto che si costruisce a due, anche se i bambini sono piccoli.
Guidata da questa “visione idilliaca”, ho cercato soprattutto con la mia BimbaGrande, soprattutto da quando ha cominciato a parlare, di entrare di più nel suo mondo e farla partecipe del mio...
Ho cominciato ovviamente per caso, in un periodo che sembrava difficile per lei: le era appena nato suo fratello, non voleva andare all'asilo... mi chiedevo che cosa le passasse per la testa e nell'impossibilità di farmelo dire direttamente, mi è venuta l'idea di un gioco... ovviamente.
Così da qualche tempo, la sera prima di dormire, dopo la favola spengiamo la luce e in un clima di intimità le chiedo “Che cosa ti è piaciuto o non ti è piaciuto oggi”. All'inizio le risposte erano una caramella, il mare, il gelato... poi via via che sta crescendo, sta cominciando a sorprendermi con I suoi 4 anni, dicendomi: stare con te oggi, non mi è piaciuto che mi hai brontolato... e poi lei ha cominciato a chiedere anche a me cosa mi è piaciuto oggi... Per me questa è un'occasione per farla entrare nelle mie giornate in cui non siamo insieme...
Da alcuni studi sembra emergere che la madre, con una bambina, di solito stabilisce un legame più intimo e intenso a cominciare dall'allattamento. Ed anche quando gioca con lei e la coccola sembra crearsi un contatto più ravvicinato, rispetto a quanto non avvenga con il figlio maschio. Con lui stabilisce un legame “speciale”, molto coinvolgente ma più attento alla “separatezza” già fin da quando è molto piccolo.
Sembra che tra madre e figlio si crea una barriera invisibile che impedisce contatti troppo prolungati e intensi. La spiegazione di questo sembra risiedere nel fatto che, a livello inconscio, baci e carezze evochino più facilmente la ripetizione di gesti che appartengano alla sessualità adulta, mentre con la figlia questo non accade.
Inoltre, le coccole fanno parte di uno stile di comunicazione e tendono non solo a cambiare in base al sesso del figlio, ma anche in base all'età. Infatti, man mano che il bambino cresce ed aumenta la distanza tra genitore e figlio, cambia il modo di esprimersi affetto. Il modo di scambiarsi tenerezza è diverso con un neonato e un bambino di 3 o 5 anni.
Nei testi si scrive che nei maschi il “pudore dei sentimenti” diventa più forte dopo I tre anni, ossia nella fase in cui cercano di differenziarsi dalla madre atteggiandosi a “ometti”. Di qui il rifiuto alle manifestazioni d'affetto in pubblico e ai coetanei.
Nelle bambine di solito le manifestazioni di affetto non imbarazzano , al contrario sembrano far parte della “natura femminile” di esperimere più tenerezza.

Chissà se anche con il piccoletto riuscirò a creare queste occasioni di complicità... a prescindere dalle teorie psicologiche credo che molto dipenda dall'indole di mamma "chioccia"...
E voi che ne pensate? Ci sono delle differenze nel rappoto con I vostri figli?

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